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clikka
sulle foto per allargare il CAO
de AGUA La
storia
Brevi
cenni storici: Notizie certe
sull'esatta origine della razza Cao de Agua non ci sono,
tranne che deve essere considerata molto antica. Secondo alcune
fonti questo cane risale ai cani d'acqua che, nel VI secolo a.c.,
nel Golfo Persico, erano considerati sacri e che furono portati
nella penisola iberica dai fenici. Secondo altre fonti sarebbe
il discendente di un pastore marocchino, arrivato attraversando
lo stretto di Gibilterra, al seguito degli arabi. E' comunque
considerato il discendente del Canis Leo romano e del Canis
Turkus della Mesopotamia. Nella Penisola Iberica si sarebbe
incrociato poi con razze locali dando origine a PIù razze
come il Cao de Agua in Portogallo ed il Barbet in Francia. In
ogni caso, pare che abbia avuto un passato di conduttore delle
greggi.
Imbarcato
sulle navi arabe nelle spedizioni di conquista, il Cao de Agua si era ingegnato
ed adattato a lavori che giustificassero la sua presenza accanto all'uomo. La
sua trasformazione da pastore a marinaio è così avvenuta nel tempo e la sua abilità
nell'apprendere, unita alla sua intraprendenza e forte volontà di azione ne ha
fatto per anni un compagno di mozzi e pescatori. Si è ben radicato in Portogallo,
nella zona dell'Algarve particolarmente adatta per condizioni ambientali al suo
utilizzo. La sua energia l'ha portato a svolgere compiti non facili come: avvistare
banchi di pesci e squali, fare da spola da una barca all'altra, riacciuffare i
pesci sfuggiti alle reti, reggere le gomene, tirare le cime delle barche al rientro
in porto, guardiano alle cassette di pesce e non ultimo il salvataggio di persone,
documentato su libri storici come quello del 1297 dove salvò la vita ad
un monaco. Negli equipaggi più grandi, al cane veniva corrisposto uno "stipendio"
in percentuale, sia in danaro, che in pescato e il capitano affidava il gruppo
di Cao De Agua a persona fidata perché fossero ben accuditi. Con
l'avvento delle nuove tecnologie, la pesca, piano piano non ha più avuto bisogno
del Cao de Agua e pochi esemplari sono sopravvissuti da pochi singoli pescatori.
La razza, fa il suo primo ingresso nell'esposizione Internazionale di Lisbona
nel 1934, sotto il nome di Barbedos, presentati nella loro tradizionale acconciatura
leonina. Uno era bianco e l'altro nero. I loro nomi Cacio e Garçon. Suscitarono
l'interesse di Vasco Bensaude, shipper e proprietario di un vasto impero commerciale
di vascelli mercanti, oltre che segretario generale del Club Portoghese Cinofilo.
Insieme ad altri appassionati si interessò al loro recupero cercando soggetti
dai pescatori dell'Algarve, e riuscendo con grande fatica a prendere i primi soggetti.
I
pochi pescatori infatti, che ne possedevano qualche esemplare, li ritenevano così
indispensabili da non voler vendere nemmeno i cuccioli, che solo rare volte venivano
regalati in segno di grande dono. I primi soggetti di Cao de Agua acquistati
con fatica dai pescatori furono Nero e Venesa, e a seguire si aggiunsero Leao
e Dina. Leao si distingueva su tutti per il suo essere assolutamente speciale
ed inusuale e sul suo modello è stato redatto lo standard ufficiale della razza.
La prima cucciolata registrata è del maggio del 1937 fra Leao e Dina che, con
gli altri due cani si possono considerare i fondatori ufficiali della razza. Negli
anni seguenti una serie di appassionati lavorarono con passione e furono iscritte
diverse cucciolate nel LOP portoghese, ma alcune vicissitudini decretarono negli
anni 70 una situazione tragica. Insieme ai primi soggetti che furono esportati
in America in quel periodo, altri morirono in Portogallo e la razza fu inserita
nel guinnes dei primati come la razza canina pià rara nel mondo. La situazione
attuale del Cao de Agua è stata definita "pericolosa/vulnerabile"
( FAO/DGV 2003 ) Utilizzo
attuale: CAMPAGNO NEL LAVORO DELLA PESCA E DEL RECUPERO, E CANE PER
LA FAMIGLIA. do
lusiadas kennel di fabiana bazzani - (firenze) - ITALIA cellulare
349-5789127 | altri siti correlati : www.dolusiadas.it
| www.caodeagua.org | www.caodeaguaclub.it
il sito è ricco di testi,
informative cinofile e centinaia di foto provenienti quasi esclusivamante da soggetti
nati o di proprietà del mio allevamento. |