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Cani da caccia al tumore


    

uscito sul: CORRIERE della SERA - articolo integrale di Franca Porciani - 22 gennaio 2006 diagnosi precoce - Addestrati con successo in California a fiutare il cancro al polmone

CANI DA CACCIA AL TUMORE Labrador e Spaniel identificano i malati al 99% dei casi

Sarebbe paradossale che nonostante gli sforzi messi in campo con esami sofisticati come la Tac Spirale e test genetici, l'identificazione precoce del tumore al polmone e, forse, di quello della mammella, venisse dal fiuto di cani ben addestrati. Cellule maligne con odore molto caratteristico: paradossale ma non impossibile. Apre la strada all'ipotesi zoodiagnostica una ricerca condotta in una clinica della California, utilizzando un labrador e due cani da acqua portoghesi (un tipo di spaniel) da Michael McCulloch, direttore della Pine Street Foundation, fondazione che promuove cure alternative a base di erbe e agopuntura da affiancare alla chemioterapia. Tutto appare un pò stravagante, compresa la pubblicazione su una rivista con una fama scientifica modesta, Integrative Cancer Theraphies. Ma i risultati dello studio condotto in tandem con l'Università di Berckeley e l'Istituto animale dell'Accademia polacca delle Scienze a Jastrzebuec sono tanto intriganti da avere suscitato l'interesse dell'American Cancer Society: i cani hanno "azzeccato" il tumore al polmone con una precisione del 99% ma anche per quello della mammella il loro fiuto si è dimostrato infallibile nell'88 % dei casi (percentuale molto vicina a quella della mammografia).

Questi risultati sono frutto di un lavoro paziente di addestramento degli animali a riconoscere l'odore di campioni di aria emessa da malati di tumore raccolti facendo espirare in un cilindretto dotato di un filtro che trattiene i composti volatili. Una volta piazzati sul pavimento i contenitori il cane è stato allenato tramite un riflesso condizionato (un campanello o un bocconcino prelibato) ad identificare sdraiandovisi davanti, i campioni "patologici" fra gli altri raccolti grazie alla collaborazione di 83 volontari sani. I malati che hanno accettato di sottoporsi all'esami erano tutti "freschi" di diagnosi - avevano fatto da poco la biopsia - e ancora in attesa di trattamento: 55 colpiti da cancro al polmone, 31 da tumore alla mammella. Che cosa hanno fiutato i cani? Senz'altro composti aromatici derivati dal benzene, sostanze già identificate da varie ricerche nell'espirato dei malati di questi tumori ma, probabilmente, anche qualcos'altro. La novità del lavoro californiano è l'essere forse approdati, grazie al lavoro dei labrador e compagni, a questo marcatore "speciale" ancora da precisare.

In realtà, - commenta Ugo Pastorino, direttore della chirurgia toracica dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano - si sa da tempo che nell'espirato dei malati di tumore polmonare ci sono molecole particolari che derivano dalla decomposizione delle cellule tumorali, ma sono presenti in fase avanzata. La novità sarebbe se i cani avessero fiutato composti presenti in una fase precocissima della malattia, quindi utili er la diagnosi. E non è impossibile. Anche noi stiamo lavorando ad un ipotesi del genere pur senza l'aiuto degli animali. Negli Stati Uniti sono già in programma studi per ripetere e approfondire l'esperimento californiano nella speranza do trovare una risposta. Questa segnalazione di una particolare sensibilità dei cani ai tumori non è peraltro la prima: nel 2004 un gruppo di ricercatori inglesi pubblicò sul British Medical Journal uno studio che dimostra come cocker spaniel ma anche umili bastardini riescono a fiutare nell'urina delle persone colpite da cancro alla vescica l'odore inconfondibile della malattia. Ma si raccontano anche storia di persone salvate dal melanoma grazie all'insistenza con cui il cane annusava certi loro nei evidentemente sospetti.

franca porciani

 

    

do lusiadas kennel di fabiana bazzani - (firenze) - ITALIA

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