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Cao de Agua - Bolognese



definizione del Carattere

Il carattere è l'insieme delle doti psichiche del cane. Sono doti presenti in tutti i cani, sono trasmesse ai discendenti come qualsiasi altro elemento genetico, anche se dobbiamo tener presente che questo meccanismo è molto complesso ed è ancora sconosciuto in parte.

Il carattere è come un grosso puzzle, è diviso in tante doti psichiche ma tutte collegate e non si possono scindere. Il carattere è parzialmente modificabile da esperienze quotidiane o attraverso l'addestramento. Con l'addestramento noi possiamo potenziarlo o addirittura distruggerlo, ma non potremo mai creare delle doti caratteriali che il cane non ha.

Del carattere fanno parte le doti caratteriali e gli istinti.

Le doti caratteriali che a noi servono per lavorare un cane sono:

Temperamento, curiosità, tempra, aggressività, combattività, vigilanza, docilità, duttilità, diffidenza, coraggio, sociabilità, possessività, mimesi, resistenza (costanza).

Temperamento :È la velocità di reazione agli stimoli esterni. Abbiamo cani di gran temperamento quando la reazione allo stimolo è molto rapida; al contrario abbiamo un temperamento apatico e scarso quando questa reazione tarda a manifestarsi. Il temperamento vivace si vede; dallo sguardo, posizione delle orecchie e del collo, è attento a tutto ciò che gli accade intorno, gli basta un minimo stimolo (un colpo di tosse) per attirare la sua attenzione, i movimenti sono rapidi e sicuri. Non va confuso col cane nervoso (es. scatti improvvisi, simili agli atteggiamenti del temperamento vivace ma portati avanti dal nervosismo o insicurezza e le azioni non sono sicure). In linea generale il temperamento ideale è quello vivace e pronto per tutte le specializzazioni; naturalmente con l'avanzare dell'età il cane diventa più riflessivo e quindi occorrono stimoli nuovi o sempre più marcati per la corretta . Correlata a questa dote è la soglia di stimolo, che corrisponde ad una determinata quantità d'informazioni per reagire. Soglia di stimolo: bassa, pochissimo stimolo per reagire; media, poco stimolo (temperamento vivace) alta, più stimolo (temperamento spento).

Curiosità: È la capacità del cane d'interessarsi al mondo esterno, da non confondersi con il temperamento, perché in questo caso lo stimolo esterno non viene offerto al soggetto, ma viene da esso ricercato. Per la scelta del cucciole è una dote fondamentale che il cane deve avere ben sviluppata.

Tempra: È la capacità di resistere agli stimoli negativi esterni e di superarli senza che né derivino sviluppi negativi. Il determinarsi di questi sviluppi negativi può apparire nel breve periodo, ma anche essere riscontrato nel medio e lungo termine, in pratica a lontana dall'evento. La tempra si divide in: fisica e psichica.

Aggressività: È la prontezza di reazione istintiva o parzialmente acquisita a stimoli che individua come minaccia a se stesso o alle persone che riconosce come suoi simili (il branco) o all'integrità delle cose di sua proprietà o affidatagli. L'aggressività vera viene data dalla voglia di combattere non certo dalla paura con conseguente fuga. Lorenz attribuisce il ruolo principale nella conservazione della specie all'aggressività. L'aggressività in un singolo cane può derivare in misura prevalente dall'impulso alla lotta, che tutti i cani hanno (ed è giudizio positivo) o dall'autoconservazione e quindi dalla paura (ed è giudizio comunemente negativo).

Combattività : Si identifica come la capacità di rispondere ad un impulso spiacevole con un atteggiamento di lotta contro la causa dello stimolo.

Vigilanza : È la capacita del cane di avvertire l'approssimarsi di pericoli esterni per lui o per il suo branco (cani o uomini). È la qualità psichica del cane che lo rende particolarmente attento al mondo esterno. È in altre parole la figlia diretta della curiosità.

Docilità : È la capacita del cane di accettare l'uomo come naturale superiore senza che questo debba ricorrere continuamente ad interventi repressivi. Consente la miglior utilizzazione del cane, la quale gli consente di esprimersi e lavorare con l'uomo, il quanto lo rende pieghevole ai sui desideri non per timore, o paura, ma per affetto. Da non confondere con la sottomissione, cioè l'annullamento della volontà del cane con metodi repressivi, e con la timidezza e la paura.

Duttilità : È la capacità del cane di accettare volentieri l'uomo che può essere il suo proprietario o conduttore, come suo superiore nella scala gerarchica cioè alla sua disponibilità di riconoscerlo come capo branco. La duttilità ha applicazioni dirette con la tempra e aggressività del soggetto (troppa aggressività o troppa tempra si hanno troppe problematiche in addestramento).

Diffidenza : È la memoria del cane che ricorda le cose negative. Fino ad una soglia media è buona; se la diffidenza è eccessiva diventa mancanza di coraggio. Questa dote è una delle prime che emerge in un cane, la dimostra verso tutte le cose nuove che lo circondano in particolare quando è ancora cucciolo.

Coraggio : È la capacita di affrontare un pericolo essendo cosciente delle conseguenze. È una dote assai difficile da rilevare. Forse solo in poche occasioni può manifestarsi appieno e anche in queste occasioni non è sempre presente nel senso che noi uomini diamo alla parola.

Sociabilità : È la dote che consente al cane di adattarsi ad ogni situazione, di stare in mezzo ad persone o animali senza timore.

Possessività : É la dote che consente al cane di diventare proprietario di qualcosa o di qualcuno

Mimesi : È l'imitazione di un gesto compiuto da un altro animale o uomo. Esempio più comune quello delle pecore che seguono sempre la prima della fila anche se questa precipita in un dirupo.

Resistenza o Costanza : Cioè la capacità di fare esprimere il cane in modo costante nel tempo.Importantissima nell'addestramento perché avere un cane costante non riserverà quasi mai grosse sorprese sia positive che negative.

l' istinto

Fa' svolgere determinate azioni senza doverle imparare a memoria: poiché sono innate e presenti per atavismo o per necessità. Queste azioni sono uguali in tutti i cani e se le condizioni generali sono identiche tutti i cani reagiscono allo stesso modo. Queste risposte servono soprattutto a garantire la sopravvivenza della specie, della razza e dell'individuo. C'è chi attribuisce al cane solo istinti, chi afferma che possiede un intelletto, io credo che possegga una sua intelligenza anche se non paragonabile a quella umana, per questo non ritengo che si muova e agisca solo per istinto. Ci sono momenti, durante le fasi di addestramento, in cui accade qualcosa che non ha spiegazioni, comportamenti non attribuibili a fattori istintivi, comportamenti e atteggiamenti che non hanno una chiara classificazione. Per questo motivo non dobbiamo ritenere che il cane agisca o si muova solo sollecitato da istinti. Tutti gli esseri viventi sono mossi da istinti, se per azioni istintive intendiamo tutte quelle azioni che si eseguono senza far intervenire la ragione. Dire che il cane agisce solo istintivamente, significa che lo consideriamo privo di cervello, dimenticando la sua memoria sempre presente. Anche l'uomo respira istintivamente, nessuno glielo ha insegnato, ma se vuole lo può fare anche facendo intervenire la ragione, come respirare profondamente esercitandosi in una ginnastica respiratoria; in questo caso l'azione respiratoria viene coordinata dalla volontà, ma una volta terminato l'esercizio tutto ritorna istintivo. Molte azioni vengono definite istintive, ma in effetti non lo sono, perché spesso queste azioni sono dovute a stimoli esterni, ed ogni stimolo corrisponde ad una azione.

Gli istinti principali che a noi interessano sono: Istinto predatorio, di difesa, di conservazione, territoriale, alla riproduzione, di sopravvivenza. Una cagna madre, per esempio, "sa" già in occasione del primo parto come staccare con un morso il cordone ombelicale, asciugare con la lingua i piccoli e mettersi nella giusta posizione affinché i neonati, ancora deboli e completamente cechi, possano trovare la fonte materna del latte aiutandosi con movimenti di ricerca innati. La madre scaccerà chi cerca di disturbare la pace della cucciolata, si opporrà ai tentativi di approccio sessuale da parte di un maschio e nei primi giorni non avrà nemmeno il tempo di mangiare, perché impegnata a tenere al caldo i suoi piccoli: essa è completamente dedita alla funzione materna. La disposizione a compiere contemporaneamente atti istintivi diversi (e non) è di uguale intensità, poiché i fattori interni che determinano ogni atto istintivo sono soggetti a un proprio ritmo di accumulo e a proprie esigenze di scarico. Questi riflessi, che regolano e comandano l'organo (piede, testa, occhio) preposto all'esecuzione di un movimento istintivo in direzione di una fonte di stimolo o dell'oggetto dell'azione, si chiamano tassie di un movimento istintivo. A volte subentrano movimenti istintivi non indirizzati (dunque senza la presenza di tassie): un cane che riceve una grattata sul dorso dà leccate nell'aria e gratta con le unghie il pavimento o nell'aria. Solo la funzione del meccanismo di controllo delle tassie indurrebbe il cane a grattarsi e a leccarsi nel punto che sente lo stimolo del prurito.

Si ringraziano i seguenti siti da dove sono stati tratti i testi:

http://www.difossombrone.it/psicologiacanina/main11fondamentaliconcettietologici.htm

http://www.indog.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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